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Come intervenire in zona posteriore in mancanza di osso

Come intervenire in zona posteriore in mancanza di osso

Non è raro, in campo odontoiatrico, avere casi di pazienti in cui l’osso alveolare si presenti di dimensioni ridotte in altezza e in spessore. In alcuni casi questa condizione sembra rendere impossibile l’inserimento corretto di un impianto dentale.
Le moderne tecniche legate all’implantologia, però, offrono soluzioni concrete. Infatti, ad oggi esiste la possibilità di adattare i diversi impianti ai volumi ossei a disposizione. In altri casi, si può ricorrere alle tecniche di innesto osseo. In particolare quest’ultima procedura permette al professionista di andare a recuperare in volume la perdita ossea.

Rigenerazione ossea

Se l’atrofia ossea è veramente importante la rigenerazione ossea comprende una serie di tecniche chirurgiche che vanno a ripristinare l’osso perso. Dopodiché si potrà procedere con l’impianto.
Rispetto alle altre tecniche che verranno elencate di seguito, questa strategia è solitamente l’ultima che viene considerata per via dei diversi limiti che presenta. Tra questi è, infatti, importante ricordare che la rigenerazione non solo ha tempi lunghi, ma che è anche un intervento piuttosto invasivo. Può portare a gonfiore e indolenzimento dell’area trattata.

Altri modi per intervenire in mancanza di osso

Le vie in questo senso sono diverse e, proprio tenendo conto della soggettività del paziente, anche le tecniche da poter seguire sono svariate.
A grandi linee è possibile affermare che se l’atrofia dell’osso è di poca rilevanza, come detto in precedenza, è possibile adattare l’impianto in modo che l’innesto sia possibile e sicuro.

Vediamo le tecniche da adottare in mancanza di osso.

Utilizzo di impianti corti

A tal scopo sono state ideate delle tipologie di impianti chiamati “short implants”, che in italiano si possono tradurre come “impianti corti”. Infatti hanno una lunghezza che non supera gli otto millimetri e mezzo. L’impianto corto rappresenta una soluzione poco invasiva, in quanto possono essere sufficienti cinque o sei millimetri di osso.

All-on-4 e bypass del seno mascellare

Un altro metodo abbastanza comune richiede di utilizzare i punti in cui la carenza di osso risulta essere minore. Non sono infatti rari, in clinica, i casi in cui ci sia carenza di osso a livello del molare, ma che ce ne sia a sufficienza nella zona frontale. A tal proposito è possibile adottare due tipologie di tecniche differenti.

La prima prende il nome di all-on-4 e indica la possibilità di applicare la protesi sfruttando quattro punti d’appoggio o quattro impianti dentali. In questi casi verrà aumentata la lunghezza degli impianti e sarà possibile andare a posizionarli in obliquo fissandoli nei punti più adeguati.

L’altra soluzione prevede di utilizzare una tecnica di bypass del seno mascellare che consiste nell’applicazione di uno o due impianti inclinati. Essi hanno la funzione di evitare l’area in cui la presenza di osso non è sufficiente per l’ancoraggio.

Impiantologia zigomatica

L’implantologia zigomatica rappresenta un’ulteriore strada utile, soprattutto nei casi più complessi. Gli impianti, come facilmente intuibile dal nome, in questo caso vengono inseriti nello zigomo anziché nell’osso mascellare. Si tratta di una procedura sicura che si avvicina come possibilità al 98% di successo e generalmente è ben tollerata.

Utilizzo di impianti pterigoidei

Un’ulteriore alternativa è quella di utilizzare impianti pterigoidei. Si opta per questa soluzione soprattutto nei casi in cui c’è un’importante mancanza di osso nelle zone posteriori ad altezza dei molari dell’arcata superiore. Sono impianti lunghi che attraverso diverse tecniche vengono fissati in zone specifiche del cranio garantendone una buona stabilità.

Impianti dentali in caso di mancanza d’osso: si può!

È importante ricordare che qualsiasi osso del corpo umano è costantemente sottoposto a fenomeni di rimodellamento solitamente tra loro in equilibrio. Questi prevedono accrescimento e riassorbimento. Nel momento in cui prevale quest’ultimo si va incontro ai fenomeni di atrofia ossea e non si è più in una condizione “fisiologica”.
Tuttavia, grazie alle più recenti tecnologie, è possibile trovare una soluzione per installare degli impianti dentali.

Si consiglia, comunque, di sottoporsi a regolari controlli dal dentista, per diagnosticare precocemente una situazione di perdita ossea e poter intervenire tempestivamente. Ciò permetterà di evitare che il danno degeneri.
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