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Prima, seconda o terza classe occlusale in ortodonzia

Prima, seconda o terza classe occlusale in ortodonzia

In ortodonzia si è arrivati allo studio dei rapporti che intercorrono fra le arcate, osservandole di profilo, quando i denti si trovano in contatto occlusale.

Basandosi sulle posizioni dei primi molari permanenti superiori e inferiori, si è arrivati a individuare i tre principali modelli di occlusione che possono essere di prima, seconda o terza classe.

Malocclusione dentale e le sue classi

Prima di chiarire quale siano le loro caratteristiche è bene precisare che la “malocclusione dentale” riguarda un vero e proprio difetto fisico e funzionale della bocca, abbastanza diffuso. Esso coinvolge, prima di tutto, il processo masticatorio creando problemi quando si mangia. Chi ne è soggetto, infatti, accusa spesso una pesantezza mandibolare evidente e, in taluni casi, del dolore. Il disallineamento dei denti presenti sulle arcate superiori e inferiori, infatti, comporta una serie di problemi che sfociano in veri e propri disturbi all’intero organismo, provocando mal di testa, problemi all’udito e dolori alla schiena.

In questi casi, se si dovessero notare uno o più di questi disturbi, sarà necessaria una visita odontoiatrica, rilevandone, così, l’entità e la possibile terapia da seguire.

Nel suo stadio iniziale, la malocclusione non è subito riconoscibile da chi ne è affetto, finché non arriva a costituire una reale problematica.

Generalmente, questo fenomeno si classifica in tre classi differenti che ne chiariscono la natura. Per stabilirne il grado viene effettuato un esame della mandibola a riposo e in attività, quindi aprendo e chiudendo la bocca, simulando la masticazione.

Prima classe occlusale

Le malocclusioni di prima classe, normalmente, non rappresentano una grande problematica o minaccia. Sono generalmente più facili da trattare in quanto l’arcata superiore sovrasta di poco quella inferiore. Il contatto tra molari, infatti, in questa fase, risulta corretto, ma con probabili alterazioni su zone del corpo che apparentemente non sembrano collegate al cavo orale, come ad esempio i problemi relativi alla postura o con asimmetria dei due lati del corpo.

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Gli effetti della malocclusione di prima classe riguardano non solo l’aspetto estetico, compromesso dallo sfregamento delle arcate, denti mancanti o un loro accavallamento, ma può arrivare anche a fenomeni di sanguinamento delle gengive, alterazioni della fonazione e mal di testa. Tutto questo, però, non risulta difficile da trattare e correggere. Più serie sono le malocclusioni di seconda e terza classe.

Seconda classe occlusale

Nella seconda classe occlusale, l’errata chiusura delle arcate dentali riguarda la dislocazione dei denti o delle ossa della mascella. Quest’ultima risulta in posizione più avanzata rispetto alla mandibola causando la sporgenza dei denti dell’arcata superiore.

Le cause della seconda classe possono essere di natura genetica o da ricercarsi nelle cattive abitudini, come ad esempio un uso prolungato del ciuccio nel primo anno di età o la suzione costante del pollice.

Questa predisposizione compromette non solo l’aspetto estetico, ma anche quello funzionale, con problemi relativi alla fonazione, all’usura precoce dei denti o a una maggiore predisposizione alle carie.

Se si corregge la malocclusione di seconda classe in età pediatrica, l’ortodonzia si rivela molto efficace. Interventi tempestivi riescono facilmente a riposizionare la mandibola. Diverso il discorso per l’adulto che potrebbe, invece, avere bisogno di un intervento di ortodonzia unito alla chirurgia.

Terza classe occlusale

La terza classe occlusale quasi sempre dipende da fattori genetici e si verifica quando i denti presenti sull’arcata mandibolare sono avanzati rispetto a quelli dell’arcata mascellare.

Questa è sicuramente la condizione più grave tra le tre che, se non trattata, porta a problemi funzionali della masticazione, alla mandibola e problemi di carie, gengiviti e parodontiti.

I problemi, in questa classe, sono legati anche alla schiena o all’apparato respiratorio, causando tosse cronica, sinusite e asma.

La malocclusione di terza classe si corregge tramite apparecchio ortodontico o, nella peggiore delle ipotesi, attraverso intervento chirurgico.

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