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Che cos'è un espansore palatale e a cosa serve

Che cos'è un espansore palatale e a cosa serve

L’espansore palatale è uno degli apparecchi fissi più applicati dai dentisti per correggere quello che viene comunemente definito “palato stretto”. Si tratta di una condizione patologica che affligge molte più persone di quanto si possa credere, già in età pediatrica. L’intervento tempestivo per la risoluzione di questa problematica diventa quindi fondamentale.

Che cos’è l’espansore palatale e a cosa serve

L’espansore palatale è un vero e proprio apparecchio fisso che viene applicato quando lo spazio per l’eruzione dei denti nelle arcate è insufficiente. Questo porterebbe a una crescita anomala e non sana della dentatura con ripercussioni gravi sul paziente a livello masticatorio ed estetico. Lo scopo di questo dispositivo, quindi, è quello di incrementare il mascellare superiore.

Quando deve essere applicato

I risultati migliori e più rapidi vengono naturalmente raggiunti quando l’espansore palatale viene applicato sui bambini o, comunque, su degli organismi in crescita che non hanno ancora raggiunto la piena maturità scheletrica. In questi casi, infatti, è molto più semplice modificare e allargare la conformazione e l’anatomia del palato.

L’applicazione precoce e tempestiva da parte dell’ortodontista di questo apparecchio fisso è perciò fondamentale, anche perché molto spesso il cammino terapeutico prosegue con l’applicazione di altri dispositivi fissi o mobili per la correzione degli altri difetti dentali. Un palato stretto, infatti, può causare un sovraffollamento dentale che può determinare una non corretta corrispondenza tra l’arcata superiore e quella inferiore con successiva deviazione della mandibola e gravi problemi di masticazione, deglutizione ed estetici. In questi casi si parla di morso inverso o crociato.

I diversi tipi di espansore palatale

Esistono principalmente due tipi di espansore palatale che funzionano su due diversi principi.

Il primo è l’espansore palatale rapido che, dopo essere attivato dal medico, deve essere quotidianamente regolato dal paziente (o dai suoi genitori se si tratta di un bambino piccolo) semplicemente girando l’apposita chiavetta che spinge i denti su cui l’apparecchio è fissato, in modo tale che questi vadano ad accompagnare e allargare progressivamente il palato. Questa fase è detta attiva. Di solito non si avvertono dolori, ma solo dei fastidi nei primi giorni dopo la sua applicazione perché è necessario un breve periodo di adattamento per abituarsi. I risultati sono molto veloci: infatti, spesso, dopo poche settimane termina questa fase attiva e inizia quella passiva di stabilizzazione.

Il secondo tipo di espansore palatale è quello definito comunemente lento proprio perché l’allargamento del palato avviene in maniera molto più graduale. Possono essere necessari anche dei mesi. Questo tipo di apparecchio viene applicato soprattutto negli adulti, in cui il raggiungimento della maturità ossea rende molto più difficile la modifica della struttura del palato. Ha, però, il vantaggio di ridurre il rischio di possibili recidive. È sicuramente un’alternativa all’intervento chirurgico a cui molti uomini e donne in passato erano costretti a sottoporsi.

L’importanza di una corretta igiene orale

L’igiene orale è importante e fondamentale per il mantenimento di una dentizione sana, ma quando si ha un apparecchio ortodontico lo diventa ancora di più.

Nel caso specifico in cui sia stato applicato un espansore palatale è fondamentale utilizzare dopo ogni pasto uno spazzolino da denti con del dentifricio e, almeno una volta al giorno, passare il filo interdentale. Solo in questo modo si potranno eliminare tutti i residui di cibo che potrebbero portare alla formazione di placca e carie.

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