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Iperplasia gengivale: come intervenire

Iperplasia gengivale: come intervenire

L’iperplasia gengivale è un aumento delle dimensioni e del volume delle gengive, dovuto a una crescita esponenziale del tessuto gengivale.

Tale ingrandimento arriva a causare una barriera piuttosto ingente nei confronti dell’area dentale, coprendo appunto in parte o del tutto i denti.

Implicazioni della patologia

L’iperplasia gengivale comporta un disagio sia dal punto di vista estetico sia dal punto di vista funzionale. Crea, infatti, una certa difficoltà nell’azione di masticamento.

Il disagio può essere anche psicologico, poiché questo impedimento rappresenta un deficit nella vita di tutti i giorni. Inoltre, l’iperplasia crea delle complicazioni nell’articolazione delle parole anche più elementari. Parliamo, quindi, di un disagio che incide in diversi ambiti.

I principali sintomi dell’iperplasia, oltre al gonfiore delle gengive, sono anche l’alitosi, dolore durante il lavaggio dei denti e il sanguinamento gengivale.

Mediamente tale patologia si presenta con maggiore frequenza nei soggetti maschili e piuttosto giovani, in special modo nel caso in cui non venga effettuata un’efficiente pulizia dei denti e delle gengive. La trascuratezza dell’igiene porta alla formazione di placche, altro sintomo tipico dell’iperplasia (anche se non è un fattore sempre presente).

Quali sono le cause dell’iperplasia?

Ci sono differenti classificazioni dell’iperplasia gengivale e diversi fattori che possono scatenarla. Vediamo le principali cause:

  • Troppi farmaci: l’assunzione prolungata di medicinali può portare all’iperplasia gengivale. In particolare, farmaci come la nifedipina, la fenitoina e la ciclospoina, che i test hanno valutato come potenziali agenti scatenanti. Su questo tipo di causa si sono concentrate la maggior parte delle ricerche degli ultimi anni.
  • Cambiamenti ormonali: tipico, per esempio, nei ragazzi e ragazze in età di sviluppo, oppure in donne in gravidanza.
  • Infiammazione: questa si collega a quello che già avevamo accennato in precedenza, ovvero la cattiva igiene orale può portare un ambiente ideale per i batteri, i quali a quel punto vanno a infiammare le gengive.
  • Trasmissione genetica: può essere semplicemente congenita o per la presenza di particolari malattie sistemiche.
  • Origine tumorale.
  • Carenza di vitamine.
  • Altre malattie: l’iperplasia gengivale può verificarsi con maggiore facilità in pazienti con altri disturbi, come diabete, HIV, leucemia, ecc.

Spesso i fattori che abbiamo qui elencato tendono a sovrapporsi e a sommarsi, andando a creare una realtà multifattoriale che agisce nei soggetti che soffrono di iperplasia gengivale.

Quali possono essere le cure?

Prima di procedere con il trattamento dell’iperplasia gengivale, bisogna ottenere una diagnosi accurata. A tal fine è opportuno rivolgersi a un dentista.

Una volta arrivata la diagnosi, le cure possibili saranno stabilite dallo specialista per agire direttamente sulla causa scatenante.

Ecco alcuni esempi di trattamento dell’iperplasia gengivale:

  • Interruzione del farmaco che può avere agito negativamente sulle gengive.
  • Nel caso in cui sia presente, bisogna provvedere alla rimozione della placca che causa l’infiammazione, da far effettuare solo e soltanto da un professionista del settore.
  • In alcuni casi si rende necessario l’intervento chirurgico (gengivectomia), che va a rimuovere con il bisturi o il laser la parte gengivale in eccesso.
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